Bovezzo, 11 ottobre 1955.

Autodidatta, nel dipingere trova il motivo per realizzarsi: in piena libertà, ma anche per comunicare con gli altri. Nelle sue opere cerca di esternare emozioni, fissare esperienze fruttuose vissute. Ne derivano dipinti in cui i colori nitidi, a larghe campiture, offrono “astrazioni” serene a volte, a volte effuse, ma in grado di riflettere brani dell’intimo di chi le ha composte.
La singolare visione tessuta mediante i colori ha lasciato spazio a quella espressa prevalentemente con il tratto dell’acquaforte, dell’acquarello e della puntasecca.
Fondatore e collaboratore del laboratorio “L’acquaforte”, sodalizio operoso dal 1979, Faini affianca Luigi Corsini, affinando la tecnica incisoria e al tempo stesso definendo la consistenza della sua “realtà astratta” d’ascendenza naturalistica. In questa veste ha aderito a mostre curate da “L’acqua-forte” con fini didattici e divulgativi negli anni Ottanta. Ulteriori presenze a mostre sono rilevabili in provincia e vicine località regionali.
Le più vicine “immaginazioni” si nutrono della realtà astratta, con l’immersione nell’universo emo-zionale cui dà vivezza a volte il colore coniugato al tratto inciso. La coniugazione permane anche quando Faini affronta la malleabilità preziosa e imprevedibile del foglio mediante la battuta a secco, esigendo che il procedere tecnico si accordi a quello immaginativo.
 
BIBLIOGRAFIA
R. LONATI, “Dizionario dei pittori bresciani”, Giorgio Zanolli editore, 1984.
R. LONATI, “Dizionario degli incisori bresciani”, Brescia, 1994.
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