Sabbio Chiese, 6 maggio 1937.

Ha manifestato attitudine al disegno e alla pittura fin dalla prima giovinezza, ma le vicende della vita gli hanno consentito di dedicarsi all’attività prediletta solo dopo aver raggiunto la maturità. Autodidatta, per sua stessa ammissione ha derivato suggestioni dalle opere di noti cantori della Valle Sabbia, da Garosio a Togni, ma nel frutto della sua intensa applicazione pittorica pur esprimendo particolare interesse per la natura, vi infonde moti e sensazioni personali.
I molteplici aspetti del paesaggio sono portati sulla tela con una ricca gamma di colori, in particolare i diversi scorci della valle si ravvivano mediante i toni caldi deposti con pennellate sottili e insistite ricreanti un tessuto prezioso di bruni, di algidi candori, rosati proiettati al chiarore dell’alto orizzonte.
Anche i verdi dalle tante sfumature di prati ancora stillanti rugiada armonizzano con le sagome delle piante tradotte in serene sentinelle d’una scena scevra da lacerazioni, ricca di umanità.
Martino Comincioli, presente con due mostre personali in Brescia, ha limitato la partecipazione ad alcune collettive prodotte in Sabbio Chiese e vicine località di valle.
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