Sutri (VT), 28 agosto 1930.

Giunto giovanissimo a Brescia, dopo aver affinato le naturali doti creative con la guida del prof. C.F. Torri. La sua presenza nell’ambito artistico locale si manifesta allo spegnersi degli ani Sessanta mediante la partecipazione a mostre collettive ordinate nella Galleria “San Gaspare”, nella Galleria “La Loggetta” nella Associazione Artisti Bresciani (1972 e nella Permanente San Michele (1974).
Oltre che in realtà provinciali (Desenzano, Bormio, Lumezzane, Saiano…) le proposte di suoi dipinti raggiungono numerose città, da Mantova a Salsomaggiore, da Bergamo a Modena, Verona, Montecatini, con una puntata in Lussemburgo.
Intensa pure la proposta di rassegne personali tenute in città, in località regionali, alle quali corrispondono cenni di alcuni critici tra i quali Achille Rizzi e Riccardo Lonati.
Socio dell’Accademia di B. A. “Leonardo Da Vinci” di Roma, di altre Istituzioni, Vincenzo Cippitelli per realizzare i suoi quadri guarda “ai prati distesi fino all’orizzonte, rustici antichi, cime innevate… Quasi un ascendere di visioni sempre più silenti e pure”.
Un figurativo spontaneo quello di Cippitelli, dall’evidente immediatezza. Così che il tocco costruttivo di traduce in gradita descrizione, retta da una vena sottile come un motivo melodico. Un sentire nato dal bisogno di una divertente evasione sul filo di un sentimento che ha le sue esclamazioni in un colore effuso. La realtà, sia essa solenne quanto le alte cime, sia raccolta come rustiche viuzze e solitari cascinali, è interpretata dal pittore con vigore cromatico, nei bruni, nei rossi, nei cobalti, con rorido impasto, tocco nitido ricreante chiarità di silente quotidianità on ancora provata dall’incom-bente anonimato inquinante ogni sentimento.
 
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