Brescia, 27 giugno 1952. Vive e opera a Gardone Val Trompia.
Pittore e scultore, ha frequentato l'Istituto d'arte "G. Savoldo", in città, sotto la guida di Kem Damy e Conti.
Se da soli pochi anni opera prevalentemente come plastico, la sua pittura già racchiu-deva l'indicazione di traguardi che la recente produzione evidenzia: tanto che v'è chi ben ha osservato che "nel suo lavoro Pierluigi Cattaneo pare muoversi sul crinale fra pittura e scultura, alla ricerca di un linguaggio che fondi le due arti visive in una sorta di quadro-oggetto". Per l'alternarsi dei piani che aggettano gli uni sugli altri, le opere recenti sembrano staccarsi dalle pareti "si aprono, si richiudono; percorsi ondulati si alternano a direzioni piane" offrendo così in tutta evidenza la zona cromatica maggiormente elaborata e significante.
In precedenti anni non sono mancate nella produzione di Cattaneo opere plastiche condotte secondo tradizione, legni, soprattutto, dedicati all'uomo, resi con fare riassuntivo, stilizzato, con ritmi del primo Novecento. Gli stessi moduli si affacciano nelle superfici acriliche dedicate alla gente di valle.
Con coerente evoluzione, ecco le tavole tirate a frattazzo, grezze al pari di un brano d'intonaco o di parete: a racchiudere la centrale superficie dipinta. E dalla bidimen-sionalità, il passaggio alla tridimensionalità: qui i campi, le strade, le forme - osserva Luciano Spiazzi - si rilevano al centro dell'opera, il cuore, per così dire della composizione. Il borgo è visto come da un oblò, e dentro le strutture, non appare più sul primo piano. Anche tattilmente si evidenzia la sua funzione di rifugio. Lo stesso procedimento estetico anima altri temi che appassionano l'autore, come la libertà, l'alienazione, il conflitto esistenziale o l'ambiente ...
Anche se giovane, dal 1975 Pierluigi Cattaneo è presente a mostre collettive a Concesio, Gardone V. T., Montichiari, Azzano Mella, Crema, Bergamo, Borgo S. Giacomo, Gardone Riviera, e Brescia dove ha inoltre ordinato l'ultima sua mostra personale, nel 1984, favorevolmente recensita da Guido Stella, Luciano Spiazzi, Alberto Zaina che gli riconosce la capacità di svolgere un "coerente discorso con un originale connubio di pittura e scultura, confermandosi artista dalla definita e sicura personalità". Successive presenze si ricordano a Torino, Bologna, Sarezzo (1985). Con Guido Moretti (v.) nel 1980 ha realizzato il marmoreo monumento ai Caduti di Irma.
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