Brescia, 1946.

Questa pittrice ha avuto particolare notorietà a cavaliere degli anni Sessanta Settanta. Dotata di notevole padronanza del “mestiere”, dapprima figurativa nella eco di noti artefici nostrani, affermatasi anche in concorsi regionali, si è poi “buttata” in una ricerca “analitica” riunendo gli esiti migliori di questa nuova attività nella mostra allestita alla “Galleria S. Michele” nel 1972.
In quell’occasione si parlò di “vivisezione”, operata su se stessa, d’un “guardarsi dentro”; d’una pungente solitudine e un richiamo alla vita. Testimonianza di conflitti, di lacerazioni individuali e collettive del nostro tempo. La padronanza del disegno aiuta questa nuova espressione che sfiora l’informale e il surrealismo.
Dopo quella mostra, nulla di più sappiamo dire, dell’attività di Francesca Carrara.
 
BIBLIOGRAFIA
G. V., A.A.B. permanente, “Il Cittadino”, 21 febbraio 1965.
“Corriere della Valle”, a. 11, luglio 1966.
B. MARINI, L. RIDOLO, “Galleria S. Michele”, Brescia, 29 gennaio - 10 febbraio 1972.
E. C. S. (alvi), Mostre d’arte, “Giornale di Brescia”, 11 febbraio 1972.
R. LONATI, “Dizionario dei pittori bresciani”, Giorgio Zanolli Editore, 1984.
 
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