Verolanuova, 24 marzo 1890 - 6 gennaio 1968.
Imparò i primi rudimenti dell’arte dal conterraneo Roberto Galperti. Dal 1903 studia all’Accademia di Brera seguendo il corso di ornato e di architettura e nel 1910 - 1911 un corso speciale di scultura col Butti, al termine del quale vince il Premio Bezzi-Cajmi. Dedicatosi anche alla musica, si vota esclusivamente alla pittura seguendo la scuola di Cesare Tallone e vincendo nel 1913 il Legato Brozzoni. Fante nella prima guerra mondiale, ne riporta menomazione alla gamba. Dedicatosi alfine alla pittura, trascorse qualche tempo a Bologna, dove risentì l’esempio di Carlo Corsi e di Morandi. Tornato ben presto nel Bresciano, inizia ad esporre fin dal 1920, alternando mostre personali e collettive, presenziando a sindacali attraverso le quali una sua opera è acquistata dalla Galleria d’arte moderna milanese.
Due sue personali nella metropoli lombarda ebbero la presentazione di Giorgio Nicodemi e favorevoli giudizi di Leonardo Borgese e Mario Lepore.
Appartatosi a causa di lutti familiari e del secondo conflitto mondiale, peregrina per la sua “Bassa” per tutta Italia e le isole.
Dal 1950 circa intraprende nuovamente ad esporre, sostenuto dalla partecipazione di appassionati, dal puntuale consenso critico.
Cresciuto nell’atmosfera dell’ultima scapigliatura lombarda, a contatto con i noti pittori milanesi che lo ebbero caro, mantenne integri gli ideali di quella scuola. La stima dei maestri, i molti premi ottenuti, le offerte di cattedre o di lavori anche all’estero avrebbero potuto schiudergli una brillante carriera. Non cedette a queste lusinghe e dedicò il suo interesse al paesaggio, sia di casa, sia lontano. L’avvicendarsi delle mode, delle innovatrici ricerche lo sfiorarono appena, senza lasciargli segno.
BIBLIOGRAFIA
Sta in: G. PANAZZA, AA. VV., “Giulio Cantoni”, Verolanuova, Palazzo municipale, 1991.
Si veda inoltre: M. CORRADINI (a cura di), “Arte in Camera”, Brescia, Camera di Commercio, 2004.