Secolo XVI. 

Figlio di Giovanni, fu particolarmente attivo a Venezia. Più cruda ed esasperata di quella del padre, la sua arte è riscontrabile nelle portelle di Murano con la Cacciata dei demoni e l’Assunzione (1586).

Si ispirò al Savoldo, al Moretto, al Tiziano e forse al Bosch o più modestamente al Florigerio. Sue sono probabilmente la mediocre Ultima cena della collezione Stampaglia Querini a Venezia e la più bella Deposizione nella lunetta della pala in S. Barnaba.

Altre sue opere elenca il Berenson, ma sono di dubbia attribuzione.

BIBLIOGRAFIA

G. FIOCCO, “Piccoli maestri, Giovanni e Bernardino da Asola”, 1925.

G, FIOCCO, “La pittura bresciana del Cinquecento a Padova”, 1927, (Dello stesso vedasi altro contributo in “Rivista d’arte”, 1931, n. 3).

“Storia di Brescia”, Vol. II, p. 1098 (cfr.) Elenchi di B. Berenson.

“Enciclopedia bresciana”, Ediz. La Voce del popolo.

R. LONATI, “Dizionario dei pittori bresciani” Giorgio Zanolli Editore 1984.

 

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