Brescia, 1972 - 1999. 

L’acerba morte, a soli ventisette anni, a seguito di incidente stradale, ha troncato sul nascere una personalità artistica comunque già chiaramente definita. Aveva frequentato l’Istituto d’Arte “Caravaggio” meditando al tempo stesso percorsi che rendessero inedita figuratività sempre meno ancorata alla tradizione. Già nel 1995 l’Omaggio a Picasso reso a carboncino disvelava un occhio visionario. E sembra concludersi il periodo della ritrattistica avente in sé echi vangoghiani e cromie Fauves.

Il percorso del giovane artista mostra sempre più una singolare autonomia di linguaggio, “maggiore scioltezza, più rapido, incisivo e moderno uso del colore”, sfiorando l’ambito informale. Periodo breve, perché nuovamente le opere riacquisiscono figurazione dedicata alle periferie urbane dominate dalla presenza delle fabbriche, delle centrali elettriche… che il cielo d’una uniforme chiarezza sul quale risaltano fa apparire quasi allucinazioni inquietanti.

Il Sorpasso visto come cronaca di un dramma stradale viene ora letto come opera precorritrice di quanto accaduto all’autore. Commemorato a Desenzano nel 2002 con un’ampia rassegna ordinata in Palazzo Todeschini: occasione che ha confermato come, nonostante la giovanissima età, Avigo avesse raggiunto una maturità artistica prefigurante esiti di ancor più significativo rilievo.

BIBLIOGRAFIA

“Claudio Avigo. Riflessi: poesie e dipinti”, Cavaion Veronese, Verona, 2000.

A. GNUTTI, Giovani artisti nati a Brescia, cresciuti coi Media e artisti del mondo, “STILE Arte” n. 42, ottobre 2000.

“Riflessi”, mostra antologica di Claudio Avigo, Desenzano, Palazzo Todeschini, febbraio 2002.

M. BERNARDELLI CURUZ, Avigo, un istante di luce, “STILE Arte” n. 55, febbraio 2002.

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